Nomina del Presidente e del nuovo CDA della Fondazione RSA Soncino Onlus

Nomina del Presidente e del nuovo CDA della Fondazione RSA Soncino Onlus: cronaca di un morte annunciata (della politica).

Dopo la formazione della giunta, di cui vedremo la capacità di azione nei prossimi mesi, assistiamo al primo vero approccio del nuovo sindaco di Soncino alla politica in senso stretto : la nomina del Presidente e del CDA della Casa di Riposo Fondazione Soncino Onlus.

Le modalità di nomina rivelano un chiaro peggioramento di spessore politico che già con Pedretti non era sufficientemente consistente ma per lo meno aveva una parvenza di reale: c’era stato un coinvolgimento della minoranza nella formazione del CDA. Gallina invece esce con la nomina del CDA della Casa di Riposo, rivelando tutta la sua pochezza politica: non coinvolgere le minoranze nel controllo e a garanzia di un’opera che è stata realizzata e deve essere chiusa soprattutto grazie ai soldi dei contribuenti soncinesi. Questo gesto prelude a decisioni politiche in merito che non escludono che il mandato conferito al nuovo CDA possa essere addirittura quello dell’alienazione del presidio.

Dopo aver  sfruttato l’autorevolezza e l’esperienza di figure riconosciute e di garanzia a soli fini di propaganda non ringraziano nemmeno chi, per senso di responsabilità e non certo per un compenso, si è preso in carico un lavoro organizzativo e di responsabilità portato avanti in anni difficili e di pesanti ristrettezze economiche facendo diventare la Fondazione un punto di forza di Soncino, l’unico.

I consiglieri della Fondazione Onlus che con le loro dimissioni hanno fatto decadere il CDA, hanno giustificato il loro gesto con una motivazione di opportunità politica: l’avvicendamento dell’amministrazione portava ad una legittima rimessa del mandato sindacale ricevuto. E’ legittimo domandarsi come mai queste dimissioni non fossero arrivate prima dell’elezione di Gallina, in prossimità della scadenza del precedente Sindaco, Pedretti, dal quale erano stati nominati: questo sarebbe stato un gesto di reale opportunità e rigore politico…le dimissioni tardive sono invece un gesto di opportunismo politico…è molto diversa la qualità politica di questa seconda e reale opzione scelta dai tre.

Le dimissioni dei tre era chiaramente finalizzata alla rimozione delle uniche due figure quotidianamente presenti nella struttura. Figure che, possa piacere o meno, hanno saputo rappresentare un riferimento certo nell’ambito della struttura e nella distribuzione di servizi alla cittadinanza. Figure che hanno esercitato un forte presidio sull’avvio della struttura e nel progredire di un progetto di sviluppo e radicamento della fondazione sul territorio. Figure che probabilmente erano diventate scomode: potrebbe essere che la struttura gestita dalla Fondazione rappresenti un onere troppo gravoso per gli obiettivi di mandato della nuova giunta Gallina mentre il presidente uscente ha sempre lavorato perché la struttura rimanesse patrimonio dei soncinesi.

Quindi le due persone di cui il centro destra intendeva liberarsi erano il presidente Ugo Vanoli ed il consigliere Stagni, uniche due presenze certe per dipendenti, famiglie dei degenti e bacino territoriale di utenza…questo è chiarissimo a me, a moltissimi amici democratici e spero sarà chiaro anche a tutti i cittadini soncinesi.

Credo che queste due figure siano state  una risorsa per il comune di Soncino e per la Fondazione Onlus e a loro va il mio ringraziamento, quello del Partito Democratico di zona, provinciale e regionale che riconoscono il loro l’impegno profuso verso la comunità soncinese e di zona . Considerando inoltre che a questo impegno non è stata corrisposta nessuna indennità, si sono fatti carico di una grande responsabilità, che a questo punto il centro destra e Gallina non vogliono riconoscere.

Scrivendo queste cose genererò il disappunto del centro destra (spero) e anche di molta gente che si dice di sinistra che vedevano in Vanoli colui che usava la Fondazione onlus per preparare la sua futura candidatura a Sindaco: vorrei ricordare a questi ultimi che essere di sinistra significa , in primis, essere rigorosi e riconoscere a chi si è speso per la propria comunità un degno ringraziamento. Fino a quando la sinistra non sarà rigorosa e vedrà sempre e solo negli altri tutte le giustificazioni dei propri insuccessi, non saprà mai essere forza di governo locale.

Chiudo affermando che con Vanoli e Stagni non condivido né una storia politica e nemmeno una nuova militanza del resto li ha nominati il sindaco Pedretti, quindi non sono a difenderli, hanno spalle sufficiente larghe per fare da soli. Sono però ad affermare che se avesse vinto le elezioni Moro, a cui ribadisco il mio sostegno, per coerenza e per vicinanza di intenti, avrei chiesto, con forza, la loro conferma nel CDA della Fondazione Onlus: comunque la si pensi, nessun altro, in questi anni, a Soncino, è riuscito a manifestare la stessa,  poca o tanta che sia, capacità di visione e interpretazione delle esigenze del contesto nelle tematiche assistenziali e socio sanitarie.

L’inizio del mandato di Gallina parte male: si riempie la bocca di rendersi disponibile al confronto e alla collaborazione e non assegna e nemmeno discute nessuna quota di rappresentanza nel CDA della Fondazione a chi rappresenta una considerevole parte dei cittadini di Soncino e che dovrebbe svolgere un ruolo di garanzia e controllo ovviamente a tutela dei cittadini ma anche della stessa maggioranza.

Vittore Soldo, Segreteria regionale Partito Democratico Lombardo

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