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Piano cave, Alloni (PD): “No alla cava di argilla dentro il pianalto della Melotta”

Voto contrario del Gruppo regionale del PD al Piano cave provinciale di Cremona, votato questo pomeriggio in Consiglio regionale della Lombardia. Al centro della decisione il famoso Pianalto della Melotta, antico geosito tutelato, all’interno del quale dovrebbe essere ampliata una cava già esistente. Per Agostino Alloni, consigliere regionale PD e componente della Commissione Ambiente, “a ben guardare, nel Piano ci sono alcuni aumenti di quantità estratte, qualche mantenimento e addirittura delle riduzioni. Quindi, saremmo anche d’accordo se non ci fosse un motivo per noi insuperabile, ovvero, argomento che ha tenuto banco in Commissione, la cava di argilla del Pianalto della Melotta, meglio conosciuta come cava Danesi, che insiste all’interno di un territorio sottoposto a 5 vincoli: Sic, Rete Natura 2000, Riserva naturale, geosito, Pgt. Come è possibile realizzare una escavazione all’interno di quest’area?”, si è chiesto il consigliere PD. E ricordando cosa è accaduto, a partire dal 2012 quando la Regione approvava una variante a pochi mesi dalla scadenza del Piano, Alloni ha posto l’accento proprio su alcune prese di posizione dell’assessorato che “a un certo punto diceva che il Pianalto di Romanengo era una risorsa paesaggistica non rinnovabile, quindi serviva la conservazione e pertanto non era ammessa l’individuazione di nuovi ambiti estrattivi. Perciò, per poterlo fare è stato necessario modificare il Piano territoriale di coordinamento provinciale”.

Ma la domanda che Alloni e il Pd si sono fatti è stata: “Che senso ha autorizzare in un sito di quel tipo 2milioni 100mila di metri cubi di escavazioni? In provincia di Cremona ci sono oltre 3 milioni di residui di argilla: che senso ha mettere lì una cava? Allora, modifichiamo, diamo pure la possibilità di scavare, ma non nel Pianalto”. Una richiesta semplice, ma che non ha trovato riscontro e quindi Alloni è stato ancora più duro in dichiarazione di voto: “È vero che il Piano cave non si dovrebbe ridurre solo al tema della cava di argilla, ma è l’unica, in un panorama che non vede cave di recupero e addirittura delle riduzioni”. Ha poi risposto ai colleghi cremonesi del centrodestra: “Mi fa specie la dichiarazione di Lena sulla manifesta inutilità del passaggio in Consiglio regionale del Piano: soprattutto su quelli che hanno durata decennale, è fondamentale. E mi fa altrettanto specie che Malvezzi lamenti il lavoro della struttura tecnica quando questa ha addirittura aumentato il quantitativo da scavare proprio per l’argilla. Mentre, quando parla di serietà delle aziende che intervengono, voglio solo ricordare che anche Arvedi è conosciuto come operatore serio, ma la Commissione non ha accolto la sua richiesta. Se poi andiamo a vedere, in passato la Giunta provinciale guidata dal centrodestra di Salini aveva incaricato l’Università Cattolica di fare uno studio sulla quantità di cavato necessaria e se oggi parliamo di milioni di metri cubi, allora, non molti anni fa, la previsione era da 45 a 69mila metri cubi fino al 2021. Oggi, considerato che abbiamo un residuo di 3milioni e una grossa cifra di nuove quantità, il Piano poteva benissimo essere approvato senza dare il via libera alla cava dentro il Pianalto. Teniamo, infine, conto che sono stati fatti diversi ricorsi contro questa cava – anche dal Comune di Romanengo che lo ha ritirato solo dopo aver cambiato colore politico –, non per principio, ma perché va contro uno sviluppo sostenibile”.

Piano cave, Alloni (PD): “Nostro NO convinto all’escavazione nel pianalto della Melotta”

Voto convintamente contrario questa mattina, in VI Commissione Ambiente della regione lombardia, del Gruppo regionale del PD al nuovo Piano cave provinciale di Cremona, nonostante la proposta riduca complessivamente i quantitativi di cavato rispetto alla richiesta avanzata dall’allora presidente provinciale Salini.

Agostino Alloni, consigliere regionale PD, componente della Commissione, spiega le motivazioni: “Nello strumento persiste la cava di argilla Danesi, l’Ate A8, che è collocata dentro le aree della riserva naturale della Melotta, la quale presenta tutta una serie di vincoli di natura ambientale. Stiamo parlando di un territorio pregevolissimo, ovvero di un terrazzamento alluvionale vecchio di milioni di anni e unico in tutta l’Europa meridionale, dentro il quale noi giudichiamo incompatibile persistere nell’escavazione. Inoltre, vale la pena ricordare che per poter ottenere questo risultato si è dovuto variare il Piano territoriale della Provincia, adeguare il Piano territoriale regionale, variare gli strumenti urbanistici e bypassare tutta una serie di vincoli legati a geositi, Sic Natura2000 e all’istituzione della riserva naturale. Non solo, ma la stessa Regione, durante i due anni della fase di istruttoria, ha contenuto i quantitativi che erano stati assegnati dalla Provincia guidata all’epoca dal centrodestra”. In Consiglio regionale il PD ribadirà “non una posizione preconcetta e contro lo sviluppo a tutto tondo, ma affinché questo sia sostenibile e soprattutto non incida su territori e specificità ambientali che sono unici”, conclude Alloni.

Pianalto della Melotta, cava Danesi: “Sì alla sostenibilità economica, ma anche sociale e ambientale”

Giovedì 7 aprile 2016 si sono tenute, in Commissione Ambiente del Consiglio regionale della Lombardia,  le audizioni sul piano cave della provincia di Cremona. Quattro sono gli interventi di cavazione di cui si è parlato, ma il progetto che ha destato più interesse per la sua importanza è quello sulla cava di argilla Danesi, per il quale oltre all’azienda proprietaria, erano presenti l’associazione degli industriali, i quattro sindaci del territorio e le rappresentanze sindacali confederali. Nella seduta di Commissione di giovedì prossimo verranno, poi, ascoltate le associazioni ambientaliste.

Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd, è intervenuto in particolare proprio sulla cava Danesi il cui ampliamento è all’interno del pianalto della Melotta, soggetto a cinque vincoli, come ha ricordato lo stesso Alloni. “Mai come oggi gli interventi che riguardano lo sviluppo economico vanno sostenuti – ha aggiunto il consigliere regionale del PD –, ma sempre nel rispetto del tema della sostenibilità, che non può essere solo quella economica, ma deve essere anche quella sociale e ambientale. Dobbiamo tenerne sempre conto, quando prendiamo le nostre decisioni, anche perché i tempi stringono: giovedì prossimo si ascolteranno le associazioni ambientaliste e a metà giugno il provvedimento sarà in Aula”.