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Legge anti moschee, il sindaco Bonaldi: “Dalla Consulta esito prevedibile. Ora proseguiremo con il bando a Crema garantendo diritti e sicurezza”

La Corte Costituzionale ha bocciato la nuova legge di Regione Lombardia sui luoghi di culto. In merito a questa decisione della Consulta è intervenuta anche il sindaco di Crema Stefania Bonaldi con un comunicato.

“Un anno fa, in occasione del consiglio comunale aperto sul luogo di culto islamico – commenta il primo cittadino – avevo avuto modo di dire che l’Amministrazione non si sarebbe fatta intimidire da leggi prive di umanità e di senno, che sfregiano l’immagine di una Regione così evoluta, come la nostra Lombardia. Aggiungevo che il diritto di libertà religiosa è sancito dalla Carta Costituzionale agli articoli 3, 8, 19, 20, 117 ed è un diritto indisponibile, soprattutto alle goliardie legislative e ai referendum.

Non posso, dunque, essere stupita dal pronunciamento della Consulta. Non ci voleva molto, infatti, per realizzare che la legge antimoschee di Maroni violava il principio della libertà di culto sancito dalla nostra Carta costituzionale.  Una norma che negava agli oltre 400 mila fedeli islamici che vivono, studiano e lavorano in Lombardia un luogo dignitoso dove pregare, relegandoli di fatto alla clandestinità di scantinati, sottoscala e garage. Inaccettabile sul piano della civiltà, perché nessuno accetterebbe per noi e per i nostri figli una situazione così degradante, ma contraddittoria anche rispetto a qualsiasi necessità di sicurezza”.

Prosegue il sindaco Bonaldi: “Sul piano pratico la legge regionale, oggi dichiarata incostituzionale, a Crema aveva già dispiegato i propri effetti, rallentando di parecchi mesi il percorso della variante al PGT, imponendoci la adozione del Piano delle Attrezzature Religiose.  Di fatto il pronunciamento odierno a noi non cambia nulla, avendo comunque già adottato la variante.

Come già anticipato dall’Assessore all’Urbanistica Matteo Piloni, nelle prossime settimane porteremo in commissione e poi in consiglio comunale il bando per assegnare in diritto di superficie un’area in Via Milano per la possibile realizzazione di un luogo di culto. Ogni confessione religiosa interessata potrà partecipare. Tutte le forze consiliari potranno dare il proprio contributo alla stesura definitiva del bando, che deve coniugare il rispetto di un diritto, quale che sia l’assegnatario, con le legittime preoccupazioni di una comunità, che ci sono e vanno considerate. Chi amministra deve reperire soluzioni di buon senso, compatibili con i principi di eguaglianza, libertà e democrazia della nostra Costituzione. Noi così faremo”.

Legge anti moschee, Alloni (PD): “La bocciatura della Consulta certifica l’inadeguatezza di Maroni. Martedì dimissioni”

“La bocciatura da parte della Consulta non ci sorprende affatto, anzi era più che prevedibile. Sotto il profilo politico conferma ancora una volta l’incapacità di Maroni e della sua maggioranza di produrre buone leggi. Il provvedimento che lui e l’assessore Beccalossi tanto difendono è pessimo: non fa nulla per combattere l’abusivismo, incentiva il proliferare di situazioni opache, mette i bastoni tra le ruote ai Comuni e a tutte le confessioni religiose. La decisione sul come garantire il diritto di culto e la definizione delle regole spetta esclusivamente agli enti locali; con questo provvedimento invece è palese la volontà della Regione di mettere i piedi in testa ai comuni e il caso di Crema è emblematico. Sapevano già che fosse una legge dannosa, ora abbiamo anche la certezza che sia incostituzionale. Dalle dichiarazioni fatte a caldo da Maroni traspare quello che è il vero intento della Lega: scrivere una legge impresentabile, ben sapendo che sarebbe stata cassata, solo per strumentalizzare a fini elettorali un tema molto delicato quale la libertà di culto. Attendiamo di conoscere le motivazioni della Consulta, ma questa bocciatura dimostra l’inadeguatezza della Giunta Maroni a guidare la Regione Lombardia quotidianamente al centro di episodi che gettano cattiva luce sull’istituzione. E’ un ulteriore tassello che si somma alla lista delle motivazioni che martedi’ prossimo ci spingeranno a chiederne le dimissioni”.

Lo dichiara il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni in merito alla bocciatura da parte della Corte costituzionale della legge della Regione Lombardia sulle moschee.