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Dichiarazione di voto Gruppo PD su “DDL esodati – Sesta salvaguardia”

CINZIA MARIA FONTANA. Signor Presidente, colleghe e colleghi, rappresentanti del Governo, sono 32.100 le persone che noi oggi mettiamo in salvo grazie a questo provvedimento sulla sesta salvaguardia che stiamo per approvare. La si giri come si vuole, si scarichino pure sul PD tutte le responsabilità, ma noi oggi non proviamo alcun imbarazzo, perché ci si serve del popolo quando lo si prende in giro e non si danno le risposte. Noi, oggi, con il nostro voto favorevole, stiamo dando, invece, una risposta concreta, positiva, ad altri 32.100 donne e uomini di quella vasta platea che cade sotto il nome di esodati, arrivando così ad un numero complessivo di 170 mila soggetti salvaguardati dagli effetti della manovra Fornero.

“La più viva gratitudine per questo nuovo importante risultato”, ci è stato scritto in questi giorni da uno dei comitati degli esodati, “perché altre 32.100 famiglie ritrovano quella serenità che un gesto ingiusto aveva loro tolto”. Più di tante parole, è un messaggio come questo a riempire di senso positivo questo ulteriore passo avanti che stiamo compiendo.

Vi è, inoltre, un altro elemento positivo che voglio sottolineare, che ha a che fare con la certezza delle risorse. Un risultato né banale né scontato, frutto di un’azione determinata e convinta portata avanti dal gruppo del PD in questi anni, e dobbiamo dare atto al Ministro Poletti di avere condiviso con noi questo percorso.

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Esodati: altri 32.000 in salvo

Un ulteriore passo avanti sulla vicenda esodati. Un passo non ancora risolutivo, ma che permette ad altre 32.000 persone di andare in pensione con i requisiti precedenti la legge Fornero. E questa è certamente una bella e positiva notizia per molti.

La prossima settimana la Camera dovrà votare la proposta che il ministro Poletti ha presentato ieri in Commissione Lavoro riguardante la “sesta salvaguardia” per tutelare un altro nutrito gruppo di esodati, rimasti senza lavoro e senza pensione nonostante accordi sottoscritti prima dell’entrata in vigore delle nuove norme previdenziali a partire dal 2012.

In pratica, fermi restando i criteri individuati nelle salvaguardie precedenti, vengono inclusi quei lavoratori e quelle lavoratrici che raggiungono la decorrenza della pensione entro il 6 gennaio 2016, anziché il 6 gennaio 2015 come invece attualmente previsto. Sono inoltre inclusi i lavoratori con contratto a tempo determinato cessati dal lavoro tra il 2007 e il 2011 non rioccupati a tempo indeterminato e che maturano la decorrenza della pensione con i vecchi requisiti entro il 6 gennaio 2016. Un anno in più, quindi, che allargherà la platea dei salvaguardati a 170.000 soggetti.

Nell’audizione di ieri in Commissione, il Ministro ha inoltre annunciato un obiettivo importante e significativo: produrre un intervento strutturale nei prossimi mesi, da definire nella legge di stabilità, per una revisione del sistema previdenziale che tenga conto delle situazioni socialmente più delicate di coloro che perdono il lavoro ma che con gli ammortizzatori non riescono a raggiungere la pensione.

L’impegno dei deputati del PD e del Governo su questi temi continua, attraverso azioni concrete e puntuali, nello sforzo congiunto di trovare soluzioni eque alle questioni più sensibili che riguardano lavoro e welfare.

Mi auguro che la prossima settimana in Aula tutti i gruppi parlamentari facciano fronte comune per approvare il più velocemente possibile il provvedimento sulla “sesta salvaguardia”. Lo dobbiamo alle tante famiglie coinvolte.

Cinzia Fontana, deputata PD