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Bilancio di Regione Lombardia, Piloni (PD): Ultima chiamata per il nostro territorio”

La Provincia di Cremona rappresenta un insieme di realtà con caratteristiche specifiche e differenti l’una dall’altra. Per questo motivo il consigliere regionale del Partito Democratico Matteo Piloni ha presentato alcune proposte durante la discussione dell’ultimo bilancio regionale di legislatura al Pirellone.

“Si tratta di quattro proposte che riguardano lo sviluppo della nostra Provincia nel suo insieme – spiega Piloni – puntando alle singole specificità territoriali e affrontando i temi della mobilità sostenibile, delle infrastrutture, dell’ambiente e del sociale. Per quanto riguarda il Cremasco cresce sempre più l’esigenza di implementare infrastrutture per la mobilità ciclabile, in modo da collegare i tanti comuni vicini tra loro, ma anche per realizzare una progettazione della mobilità dolce, comune con il lodigiano e la città metropolitana di Milano. Per questo, la proposta per il Cremasco, richiede che Regione Lombardia sostenga ed investa sul progetto di ‘Mobilità lenta e sostenibile del territorio’, voluto da tutti i Comuni cremaschi e necessario per favorire lo sviluppo e la sicurezza della mobilità ciclistica. Un progetto che coinvolge anche il lodigiano e che è collegato al Bici Plan della città metropolitana di Milano”.

Dimissioni di Letizia Moratti: fallimento della giunta Fontana in Regione Lombardia

La vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti si è dimessa in aperta polemica con la giunta Fontana, accusata dalla stessa di “lentezze e difficoltà nell’azione amministrativa” ma soprattutto di “non rispondere più all’interesse dei cittadini lombardi”.

“Le dimissioni della vicepresidente Moratti – dichiara il consigliere regionale PD Matteo Piloni – certificano quello che da tempo sosteniamo: il centrodestra lombardo non esiste più. E da tempo la Lombardia è senza una guida che si occupi dei problemi dei cittadini. Il centrodestra che da 27 anni amministra la nostra Regione si è trasformato sempre più in un gruppo di potere dannoso, perché supino a interessi esterni all’amministrazione regionale. Adesso è il tempo di una vera svolta, l’alternativa che questa regione aspetta. E tutte le forze, a partire dal Partito Democratico, che in questi anni hanno fatto opposizione in Regione, hanno il dovere di dare ai cittadini un’amministrazione regionale che rilanci la Lombardia e affronti i tanti problemi dei lombardi”.

Anche il segretario provinciale del Partito Democratico di Cremona Vittore Soldo ha commentato le dimissioni della vicepresidente della giunta regionale: “Letizia Moratti, riferendosi alla giunta del Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, del quale era vice, all’atto delle sue dimissioni parla di “lentezze e difficoltà nell’azione amministrativa” ma soprattutto dice “che non risponde più all’interesse dei cittadini lombardi”. Se queste fossero dichiarazioni uscite da un esponente delle minoranze in Consiglio Regionale non ci sarebbe da meravigliarsi. Invece arrivano da colei che aveva avuto il ruolo di “assistere” da vicino Attilio Fontana, nella guida in Regione Lombardia, dopo che quest’ultimo aveva mostrato capacità di governo insufficienti e inadeguate per una regione come la Lombardia: ai lombardi questo era già risultato evidente sin dall’arrivo del Covid, con la gestione della prime misure di contenimento della pandemia, fino alla gestione quantomeno discutibile delle forniture di mascherine e dei camici per non parlare della prima piattaforma per le prenotazioni dei vaccini”.

“Adesso anche la Moratti – prosegue Soldo – arriva a prendere le distanze da colui che, nonostante gli scarsi risultati sia sulla partita della sanità che sui trasporti e sulle Infrastrutture, viene considerato da Salvini, intoccabile, risulta evidente che anche una parte del centrodestra sta sollevando delle critiche rispetto alla ricandidatura del Presidente uscente. Se la candidatura di Attilio Fontana venisse confermata sarebbe la dimostrazione che la Lega ed il centrodestra lombardo antepongono la spartizione del potere tra i partiti della coalizione al bene e agli interessi dei cittadini lombardi: nonostante il pessimo governo della Regione da parte di Fontana e nonostante i pessimi risultati elettorali della Lega alle ultime politiche, la Presidenza della Regione, deve rimanere appannaggio della Lega e il nome deve essere quello del governatore uscente. Diversamente si ammetterebbe tutta la mediocrità dell’azione di governo messa in campo e l’errore della scelta fatta a suo tempo.
I lombardi invece meritano amministratori all’altezza della loro operosità e della dedizione al proprio territorio e non devono subire governatori mediocri solo perché scelti in funzione di equilibri politici che non contemplano merito e comprovata capacità amministrativa”.

Anche la Provincia di Cremona – conclude il segretario provinciale PD – merita più attenzione dalla Regione, molta di più di quanta ne ha avuta sino ad oggi: serve una candidatura all’altezza delle sfide che ci aspettano. Il Partito Democratico e tutte le forze che si sono dichiarate e si dichiarano alternative a Fontana e al centrodestra lombardo, hanno il dovere di formulare una proposta politica che sappia ridare slancio alla nostra regione e risolvere i problemi ancora aperti: dalle criticità ambientali ad una Sanità che ha tempi sempre più lunghi e capacità di cura e prevenzione sempre meno efficaci. Dai trasporti ad infrastrutture che tengano conto delle potenzialità ancora inespresse, della nuove esigenze e dei problemi che ci sono ancora da risolvere”.

Caro energia: il Partito Democratico presenta risoluzione in consiglio regionale

Contro il caro energia, in favore dei settori produttivi, il Partito Democratico ha presentato in consiglio regionale della Lombardia una proposta di risoluzione che impegna anche la Regione su questo fronte. La risoluzione verrà discussa in commissione attività produttive e contiene tre richieste:

1) Prevedere un fondo per agevolare le imprese nella riconversione degli impianti energetici e consentire l’autoproduzione di energia elettrica;

2) Assicurare alle piccole e medie imprese la possibilità di effettuare gratuitamente check-up energetici al fine di consentire investimenti mirati al risparmio energetico;

3) Stipulare una convenzione con l’Associazione banche italiane (ABI) e con Finlombarda per offrire condizioni agevolate alle aziende in difficoltà per il pagamento delle bollette.

“Il caro energia grava in modo pesante sulle famiglie e sulle imprese provvedimento – spiega il consigliere regionale Matteo Piloni – e finora è stato affrontato solo dal governo. Anche la Regione può fare la sua parte, soprattutto sul fronte del risparmio energetico e dell’autoproduzione, che possono concretamente ridurre in modo strutturale gli shock dovuti alle turbolenze sul mercato delle fonti energetiche. Dalle istituzioni deve arrivare un messaggio chiaro a famiglie e imprese e Regione Lombardia non si è ancora mossa su questo fronte. Non è possibile che ci siano imprese costrette a fermare la produzione perché il costo dell’energia la rende antieconomica. Grazie a un accordo con banche e Finlombarda la Regione potrebbe favorire una linea di credito a tassi agevolatissimi per le imprese che devono far fronte a bollette molto costose. Alle imprese servirebbero soldi cash e questo è un affare del governo nazionale ma la Regione Lombardia, prima per capacità produttiva, non deve stare solo a guardare”.