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Sottoscrizione online per sostenere le prossime uscite del giornale VerdeBlu

Verdeblu è un periodico d’informazione distribuito gratuitamente a tutte le famiglie dei paesi dell’Alto Cremasco fin dal 1987. In tutti questi anni il giornale si è sempre potuto sostenere senza finanziamenti pubblici, grazie ai contributi raccolti dalla pubblicità ed al sostegno dei circoli PD locali attraverso le Feste de l’Unità, in modo particolare con la grande festa di Pandino.

Nell’ultimo anno, a causa dell’emergenza sanitaria per la pandemia Covid-19, non si sono potute raccogliere tutte le risorse necessarie per programmare le uscite per l’anno 2021, data anche l’impossibilità di organizzare feste e momenti pubblici di raccolta fondi. Per questo motivo, su iniziativa dei rappresentanti dei circoli della redazione di VerdeBlu, è stata lanciata una sottoscrizione online, con la quale si chiede a lettori, amici e sostenitori un piccolo contributo individuale su questa piattaforma certificata di “crowdfunding”: https://www.produzionidalbasso.com/project/il-nostro-giornale-ha-bisogno-di-te/

Ecco l’appello per la sottoscrizione online:

Verdeblu ha bisogno di te! In trent’anni di pubblicazioni ininterrotte ora il nostro giornale è in difficoltà economica. La nostra fonte principale di finanziamento, la Festa dell’Unità di Pandino, lo scorso anno non è stata fatta e, quest’anno, vista la situazione sanitaria temiamo di non poterla fare. Ci rivolgiamo a te per chiederti un contributo. Vorremmo pubblicare nel 2021 almeno tre numeri per poi ritornare, e questa è la speranza di tutti, ad organizzare ancora con più entusiasmo la Festa dell’Unità di Pandino e poter pubblicare il nostro giornale esattamente come prima. Verdeblu ha raccontato in tutti questi anni quello che è successo nelle nostre comunità: quella di Rivolta, di Pandino, di Agnadello, di Spino e di Vailate. Abbiamo pubblicato con tenacia e puntualità sei numeri all’anno nei quali i nostri concittadini hanno trovato informazioni utili, storie, interviste, approfondimenti e anche qualche polemica politica. Il sale del nostro impegno. Verdeblu è un foglio che ha rappresentato in tutti questi anni una parte, importante, dell’area di sinistra del nostro territorio. Perderlo ci dispiacerebbe. E forse dispiacerà anche a quelle persone e a quelle famiglie che Verdeblu lo aspettano ancora.

F.to Alberto Valeri (Rivolta d’Adda); Massimo Bonanomi (Pandino ); Roberto Galli (Spino d’Adda); Giovanni Calderara (Agnadello); Cinzia Fontana (Vailate).

Raccolta firme per dire basta a Trenord: mobilitazione sul territorio

Il Partito Democratico lombardo, di concerto con il gruppo regionale, raccoglierà le firme tra i pendolari per chiedere alla Regione di archiviare Trenord e di progettare una diversa prospettiva per il servizio ferroviario regionale. “L’esperimento di Trenord è durato dieci anni – spiega il segretario provinciale del Pd Vittore Soldo – e a consuntivo si deve ammettere che le cose non sono andate come avevano promesso ai pendolari. Il servizio è ancora largamente insoddisfacente e la Regione, da ormai sei anni guidata dalla Lega, ha tutta la responsabilità di non avere un vero progetto per dare ai viaggiatori condizioni di viaggio soddisfacenti. Noi saremo nelle stazioni della provincia di Cremona, che ha le linee peggiori di tutta la Regione, a raccogliere la voce dei cittadini e porteremo il loro disagio e la loro protesta sul tavolo della politica”.

Fa sapere il consigliere regionale Matteo Piloni:  “Nel 2020 scadrà il contratto di servizio con Trenord, che cosa ha intenzione di fare la Regione? Una parte significativa di ritardi e cancellazioni è causata da problemi sulla rete e noi avevamo chiesto di convocare anche RFI, proprio giovedì scorso in commissione, ma non è stato fatto. C’è, soprattutto, un problema di flotta, e nonostante gli annunci la Regione non è riuscita ad avere quasi nulla di nuovo da Trenitalia. Mentre il mondo va avanti, la Regione Lombardia non riesce a mettersi al passo con le migliori realtà europee e costringe i pendolari a condizioni di viaggio assolutamente insoddisfacenti. Le nostre linee sono tra quelle che subiscono maggiori problemi, ed è venuto il momento di invertire la rotta, chiedendo a Regione di pensare anche a gare su piccoli lotti, come il nostro, per mettere in concorrenza Trenord con altri soggetti. Tutto questo ci porta a promuovere una mobilitazione con i pendolari per dire con chiarezza che la Regione non sta governando a dovere il trasporto ferroviario regionale”.

Sono previsti banchetti nelle stazioni ferroviarie del territorio cremasco: mercoledì 30 novembre a Capralba e mercoledì 6 novembre a Crema. Prosegue anche la raccolta di firme online: https://www.change.org

Appello al voto: lettera di Vittore Soldo a iscritti e simpatizzanti PD della Provincia di Cremona

Vittore Soldo, segretario provinciale del Partito Democratico, ha inviato una lettera aperta a tutti gli iscritti e militanti della Federazione di Cremona, in vista dell’appuntamento con le elezioni europee e amministrative di domenica 26 maggio. Ecco il testo integrale della lettera:

Carissima, Carissimo,

il 26 maggio ci aspetta un appuntamento molto importante, il più importante di questi anni difficili da capire e da interpretare: saremo chiamati a scegliere per molte amministrazioni locali ma passaggio ancora più importante, saremo chiamati a dire che Europa vogliamo. Sulla scheda elettorale che ci verrà consegnata il 26 maggio al seggio elettorale, per l’elezione del nuovo parlamento europeo, avremo sotto gli occhi due modelli alternativi e opposti di futuro e di Europa: un futuro di inclusione, modernità, sviluppo e democrazia ben rappresentato dai giovani che negli anni scorsi tramite l’Erasmus, hanno contribuito a costruire una generazione di giovani europei e non solo, italiani, francesi o tedeschi.

Questo è il modello proposto dai partiti Socialdemocratici, tra i quali il Partito Democratico. E poi troveremo sulla scheda elettorale il modello proposto da Orban, Salvini e da Marie Le Pen. Il modello proposto dai partiti sovranisti: un modello fatto di muri e fili spinati. Un modello di chiusura fatto di dazi, burocrazia e limiti al passaggio di merci e conoscenza. Un salto indietro di 50 anni. Il Movimento 5 stelle in questa partita importantissima, così come su molte altre importanti questioni, non hanno nessuna posizione ufficiale chiara su come intendono l’Europa: non pervenuti. Hanno qualche idea confusa sulla moneta unica e poco altro, troppo poco per un partito di governo. Il 26 maggio sarà quindi una data storica e importante per far valere lo spirito europeista di chi vuole continuare ad immaginare un continente, libero da guerre, moderno e fatto di uomini e donne liberi, emancipati e profondamente democratici. Un continente dove prima vengono le libertà dei cittadini e solo poi vengono considerate le esigenze della finanza e dell’economia di mercato. Un’Europa dove i cittadini sono parte fondamentale per rigenerare periodicamente le forme di democrazia e non sono solo numeri da cui carpire dati sui quali impostare modelli economici e scelte di marketing. Un’Europa dei popoli e non delle grandi aziende del Web. Un’Europa dello sviluppo e della crescita che però stia attenta a non lasciare indietro nessuno. Un’Europa che difende i propri cittadini dall’aggressività dalle grandi aziende e dalle lobby che arrivano da lontano e che vorrebbero un’Europa più fragile in cui fare affari ed in cui non avere regole.

Il 26 maggio andremo a votare per il futuro dei nostri figli e delle prossime generazioni e prima di farlo sarà importante pensare a quale modello immaginiamo per riuscire a mantenere e migliorare il contesto in cui viviamo: non possiamo pensare che la soluzione ai danni nefasti del liberismo dello scorso decennio, peraltro voluto da movimenti di una destra che si diceva moderata e che si sta sbriciolando, sia adesso rappresentata da muri e frontiere fatte di fili spinati e da guardie armate. Invece dei muri abbiamo bisogno degli Stati uniti d’Europa e dobbiamo impegnarci perché i nostri ragazzi crescano con una cultura europeista che venga insegnata nelle scuole e prima ancora che arrivi dalle cellule fondamentali della nostra società: dalle famiglie. Per fare questo la decisione che ci verrà posta non sarà difficile: in Italia l’unica alternativa ad un modello di chiusura e nuove povertà è il Partito Democratico e la lista che ha dimostrato di aver saputo proporre che va da Tsipras a Macron e che tiene insieme un modello solo e coerente di Europa: l’Europa del Futuro a cui come europei, rispetto ai tanti sacrifici e al rigore, adesso ci meritiamo. Per un’Europa del futuro libera e giusta bisogna, però, informarsi e partecipare ed è molto importante che il voto sia consapevole: per le europee si avranno la possibilità di esprimere 3 preferenze. Tre nomi, tra i 20 candidati nelle liste del Partito Democratico, da esprimere e scrivere sulla scheda, stando attenti a rispettare l’alternanza di genere.

Colgo l’occasione per mandarvi un abbraccio e augurarvi e augurarci che il futuro sia meno cupo e incerto di quanto questo governo e le forze sovraniste ad esso alleate, l’hanno reso. Buon voto e viva un’Europa unita, libera, moderna e democratica.

Vittore Soldo – Segretario provinciale PD