Patto per l’acqua, Alloni (PD): “In tempi di siccità e alluvioni serve un accordo con il mondo dell’agricoltura”

È urgente la convocazione del Tavolo regionale per il monitoraggio delle risorse idriche e la riattivazione del Patto per l’acqua, anche alla luce del recente allarme siccità lanciato dai rappresentanti di categoria degli agricoltori. Lo ha detto, stamattina, durante il Consiglio regionale, Agostino Alloni, consigliere regionale del PD e componente della Commissione Agricoltura, presentando un’interpellanza sul tema.

“La Lombardia è una regione ricca di acque, ma negli ultimi decenni diversi fattori hanno aumentato la frequenza dei fenomeni estremi sia di crisi idrica che alluvionali – ha spiegato Alloni in Aula –. Nel 2007, Regione Lombardia ha cercato di intervenire, coinvolgendo ben 67 soggetti interessati, e, con l’obiettivo di affrontare la questione della gestione delle acque, è nata l’idea di un Patto per l’acqua che definisse azioni utili soprattutto in fase di emergenza”.

Rimasto disatteso per anni, secondo Alloni e il PD “sarebbe opportuno sottoscrivere nuovamente il Patto per l’acqua, partendo dalla riscrittura di nuove regole di gestione. E in questo senso, come Consiglio, abbiamo approvato una risoluzione, a dicembre 2015, con l’impegno per la Giunta a riavviare il Patto. Nel corso di un’audizione, ad aprile 2016, in Commissione Agricoltura, con l’assessore al Territorio Beccalossi, si era proprio parlato della necessità di convocare una specifica conferenza, entro l’anno, per approfondire e condividere le problematiche legate al tema del deflusso minimo vitale (Dmv). E la Beccalossi aveva dato piena disponibilità”.

Fin qui i fatti. Ma alle domande relative a quando questi passaggi si sarebbero finalmente svolti, Alloni, oggi, si è sentito rispondere che “non si faranno: l’apertura del tavolo del Patto non verrà accordato. Secondo noi è un grave errore, perché è vero che le regole sono stabilite dalle assemblee legislative e applicate dai governi, in questo caso la Giunta, ma la vicenda è di una complessità che era indispensabile e opportuno coinvolgere i consiglieri e i portatori di interesse dei diversi territori, per come dovrebbe funzionare il lavoro di squadra, a mio modo di vedere. Anche perché rimane il tema di attuare una gestione efficace del deflusso minimo vitale da parte di chi si occupa del singolo corso d’acqua, che attualmente è inapplicata, ma sarebbe fondamentale. E in questo il Patto per l’acqua è l’unico strumento e va rimesso in corso subito”.


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